Proprio come l'oceano con le sue onde

s'infrange con fragore sulle rocce e sulle spiagge,

così è il divino: un gioco eterno di energia!

I milioni di forme dell'esistenza

non sono che i frutti della sua energia straripante.

 

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«La mia visione è sconfinata, multidimensionale. Io abbraccio tutte le vie, ogni sorta di strumento. Non sono un flauto che suona un assolo, sono un’intera orchestra. Io accetto ogni tradizione così com’è, senza interferire. Questo non è mai stato fatto in passato, e potrebbe non essere più fatto per secoli a venire, perché una simile visione onnicomprensiva crea troppa confusione. Stando con me, non potrete mai avere certezze. Più starete con me, sempre più il terreno sotto i vostri piedi scomparirà. Più starete con me, più la vostra mente vi verrà sottratta – e con lei, ogni certezza. Certo, avrete trasparenza, ma nessuna certezza. Non potrete trovare un persona più incoerente di me, perché devo dare spazio a un’infinità di punti di vista, estremamente contraddittori fra loro. Non esiste nulla in comune tra Bahauddin e Atisha, tra Rinzai e Maometto, tra Mahavira e Cristo, eppure tutti costoro si sono incontrati in me e sono tutti uno, dentro di me. E io non ho scelto, non ho interferito: li ho semplicemente assimilati tutti. Ho una sola coerenza: l’estrema incoerenza. Sono coerentemente incoerente, questa è la mia sola consistenza. E ho una libertà infinita: un uomo coerente non può averla. Io posso giocare, scherzare, posso divertirmi a sconvolgere i vostri ego, a distruggere tutte le vostre strutture. Non sono affatto serio per ciò che riguarda queste cose. Oso giocare, tentare prima una via, poi l’altra. Le mie affermazioni sono simili ad attori sul palcoscenico: lasciamo che si contraddicano; non sono lì per dire la verità, ma per provocarla, per stimolarla, per scoprirla… Ecco perché non posso definire me stesso: la definizione di oggi potrebbe non adattarsi più domani. Non mi posso definire, perché sarebbe come definire una nuvola o un oceano o un albero in crescita o un bambino. Io cambio continuamente, perché il mutamento è l’anima stessa della vita. Fatta eccezione per il cambiamento, nulla è eterno. Il mio unico impegno, la mia sola dedizione è il cambiamento. Il cambiamento è il mio Dio, perché è l’unico fenomeno che non muta nella vita. Per questo lo definisco Dio. Tutto il resto cambia: la vita cambia, la morte cambia – solo il mutamento permane. Io sono un devoto del mutamento, ne sono innamorato. No, non posso definirmi una volta per tutte. Devo definirmi a ogni istante della mia vita; e nessuno può dire cosa porterà l’attimo successivo. Non mi potete etichettare. Non mi potete definire, non sono un oggetto. Sono un fiume, una nuvola che cambia continuamente la sua forma. La mia idea di consistenza è radicata in questo continuo mutare, in questa danza dinamica che ha nome vita… Quando me ne sarò andato, vi lascerò in una totale confusione – nessuno potrà mai organizzare le mie parole secondo una logica, nessuno potrà mai stabilire cos’abbia detto veramente. Nessuno riuscirà a ridurmi a un dogma… Non vi farò il favore di darvi un dogma. No, continuerò a contraddirmi, giorno dopo giorno, a ogni istante. Pian piano, capirete che non ha senso aggrapparvi alle mie idee. E in quel preciso istante diventerete consapevoli che non occorre aggrapparsi all’idea di nessuno, non importa chi l’abbia espressa – io, Buddha, Gesù, o chiunque altro. Tutte le idee devono essere abbandonate. Essere con me significa vivere in un flusso costante, in un continuo mutamento. Coloro che non hanno il coraggio di farlo, prima o poi abbandoneranno il viaggio nel quale vi sto portando.»

 

(da: The Secret of Secrets)

 

Tratto da "La Ricerca. Conversazioni sui Dieci tori dello Zen"
Tratto da "La Ricerca. Conversazioni sui Dieci tori dello Zen"