La moralità nasce da sé

 

 

La moralità non è ciò di cui ti hanno parlato per secoli. Tutte le religioni hanno sfruttato l’idea di moralità. Per moralità loro intendono che devi essere sincero, che devi essere onesto, che devi essere caritatevole, che devi essere pietoso, che devi essere non violento. In una parola, prima tutti questi grandi valori devono essere presenti dentro di te, e solo allora puoi diventare religioso. Il concetto dev’essere ribaltato completamente. Secondo me, se non sei religioso non puoi essere morale. La religione viene prima, la moralità è solo un sottoprodotto. Se trasformi questo sottoprodotto nell’obiettivo del comportamento umano, creerai un’umanità infelice e piena di problemi – e per una causa così valida. Stai mettendo il carro davanti ai buoi, non si possono muovere né i buoi né il carro; sono entrambi bloccati. Come fa una persona a essere veritiera se non sa cos’è la verità? Come può una persona essere onesta se non sa nemmeno chi è? Come può una persona avere compassione se non conosce la sorgente dell’amore all’interno di sé? Da dove prenderà la compassione? Tutto ciò che può fare in nome della moralità è diventare un ipocrita, un simulatore. Non c’è niente di più brutto che essere un ipocrita. Può fingere, può provarci più che può, ma rimarrà tutto superficiale, epidermico. Se solo gratti un po’, sotto troverai gli istinti animali pienamente vitali, pronti a vendicarsi appena ne avranno la possibilità. Mettere la moralità prima della religione è uno dei crimini più grandi che le religioni abbiano commesso nei confronti dell’umanità. La sola idea crea un essere umano represso. E un essere umano represso è malato, diviso a livello psicologico, costantemente in lotta con se stesso, e cerca di fare cose che non vuole veramente fare. La moralità dovrebbe essere molto rilassata e facile, proprio come la tua ombra; non hai bisogno di tirartela dietro, arriva per conto suo. Ma ciò non è mai accaduto; ciò che è accaduto è un’umanità malata a livello psicologico. Sono tutti tesi, perché qualunque cosa facciano, nasce il conflitto se sia giusta o sbagliata. La tua natura va in una direzione, i tuoi condizionamenti vanno nella direzione opposta, e una casa divisa non può durare a lungo. Quindi tutti cercano di tenersi insieme in qualche modo; perché c’è sempre il pericolo, vicinissimo, di avere un crollo nervoso. Io non insegno la moralità. La moralità dovrebbe accadere da sola. Io ti insegno direttamente l’esperienza del tuo essere. Se diventi sempre più silenzioso, sereno, calmo e tranquillo, e inizi a comprendere la tua consapevolezza, quando la tua essenza interiore diventa sempre più centrata, le tue azioni rifletteranno la moralità. Non sarà qualcosa che deciderai di fare, sarà una cosa naturale come le rose in un roseto. Non è che il roseto si sottoponga a grandi privazioni, che digiuni o preghi dio, che si autodisciplini in osservanza dei dieci comandamenti; il roseto non fa nulla. Deve essere solo sano, ben nutrito, e i fiori arriveranno, con la loro grande bellezza, quando sarà il momento giusto, e senza sforzo. Una moralità che accade con fatica è immorale. Una moralità che accade senza sforzo è l’unica moralità che esista. Ecco perché non parlo affatto di moralità, perché è la moralità che ha creato tanti problemi per l’umanità, in ogni campo. Ti sono state date idee preconfezionate su ciò che è giusto o sbagliato. Nella vita, le idee preconfezionate non funzionano, perché la vita continua a cambiare, proprio come un fiume – prende nuove svolte, entra in territori nuovi… dalle montagne alle valli, dalle valli alle pianure, dalle pianure all’oceano. Ha ragione Eraclito quando dice: “Non puoi entrare due volte nello stesso fiume”, perché esso continua a scorrere. La seconda volta in cui ci entri, è un’acqua diversa. Sono tanto d’accordo con Eraclito che ti dico che non puoi entrare nello stesso fiume neanche una volta, perché mentre i piedi toccano la superficie, l’acqua sotto sta scorrendo; mentre i piedi vanno più in profondità, l’acqua in superficie sta scorrendo; e quando hai toccato il fondo, è passata tanta acqua… non è la stessa acqua, per cui non si può dire che i tuoi passi stiano entrando nello stesso fiume. La vita è come un fiume, un flusso. E tutti voi vi portate dietro dogma prestabiliti. Scopri di non essere mai a posto, perché se segui i dogmi, devi andare contro la vita; se segui la vita, devi andare contro i dogmi. Quindi tutto il mio lavoro consiste semplicemente nel rendere spontanea la tua moralità. Dovresti essere cosciente e vigile, e rispondere a ogni situazione con consapevolezza assoluta. Allora qualunque cosa farai sarà quella giusta. Il problema non è se le azioni sono giuste o sbagliate, il problema è la consapevolezza, se lo stai facendo con consapevolezza oppure in modo automatico, come un robot. La mia filosofia è interamente basata sull’elevare la consapevolezza, sul renderla più profonda, fino al punto in cui in te non rimane alcuna inconsapevolezza: sei diventato una colonna di luce. In questa luce, in questa chiarezza, diventa impossibile fare qualcosa di sbagliato. Non è che tu debba evitare di fare qualcosa; persino se volessi farla, non potresti. E all’interno di questa consapevolezza, tutto ciò che fai diventa una benedizione. La tua azione è morale se nasce dalla consapevolezza, è immorale se nasce dall’inconsapevolezza… potrebbe anche essere la stessa azione. Ci sono molte tecniche, molti modi e metodi di meditazione per creare consapevolezza, per risvegliare l’intuizione addormentata. E quando questa si sveglia, non è più necessario dirti ciò che è buono, ciò che è morale o ciò che è cattivo, ciò che è immorale; la consapevolezza deciderà da sola. Sarà una cosa spontanea, giovane e fresca, e sempre appropriata, perché tutti i princìpi diventano morti. Se cerchi di adattare la vita ai princìpi, anche tu diventi morto. La moralità è come una fotografia. La religione è come uno specchio. Se c’è davanti un bambino, riflette il bambino; se c’è davanti un vecchio, riflette il vecchio. È sempre spontanea, risponde alla realtà nel momento. Una persona cosciente è proprio come uno specchio, riflette la realtà e risponde adeguatamente. La sua risposta è morale. Quindi sto spostando tutta l’enfasi dall’azione alla consapevolezza. E se sempre più persone diventano consapevoli, il mondo diventerà un posto completamente diverso. Un uomo di consapevolezza non andrà in guerra. Anche se le sacre scritture dicono che sacrificarti per il tuo paese, per la tua religione, è una virtù, un uomo di consapevolezza non potrà seguire quell’idea morta. Per lui, l’idea stessa di nazione è immorale, perché divide l’umanità, e la guerra è sicuramente immorale. Puoi trovare bei nomi, belle parole: magari religione, magari ideologia politica, magari cristianesimo o comunismo, sono delle belle idee, ma la realtà è che trasformano esseri umani in macellai. Uccidi persone che non conosci nemmeno. E sai benissimo che proprio come tu ti sei lasciato dietro una moglie in lacrime, che ti sta aspettando, proprio come tu hai lasciato a casa tuo padre e tua madre anziani, che sperano che il figlio torni a casa vivo, proprio come tu hai lasciato bambini piccoli… anche l’uomo che stai uccidendo ha una moglie, anche lui ha figli, ha un padre e una madre. E non ti ha mai fatto alcun male; né tu ne hai fatto a lui. Queste sono le cose immorali: le nazioni, le religioni, tutto ciò che discrimina tra le persone e crea conflitti. Un uomo di consapevolezza non sarà avido, perché sarà in grado di vedere che la sua avidità crea miseria; e che le persone affamate e che stanno morendo a causa di questa miseria sono suoi fratelli e sorelle. Non importa che vivano in Etiopia o in India; non importa se hanno la pelle bianca o nera. Una moralità autentica è un sottoprodotto della consapevolezza. E la religione è l’arte della consapevolezza. Non c’è una religione indù, o una cristiana o musulmana; c’è solo una religione, ed è la religione della consapevolezza; diventi così consapevole, così illuminato e risvegliato, che hai occhi per vedere chiaramente, e puoi rispondere in base a quella chiarezza. Un uomo di consapevolezza non può essere ingannato dalle parole. Un uomo di consapevolezza vede a fondo e in modo penetrante attraverso le tue parole. Non l’ingannano né dio, né i tuoi libri sacri, né le nazioni, né i politici. Vive in accordo con la sua consapevolezza. Ha un’individualità, un’individualità trasparente come cristallo: uno specchio puro, che niente può offuscare, libero dalla polvere. E invece per migliaia di anni delle mere parole, a volte per motivi stupidi, banali, hanno ucciso della gente. I cristiani nel medioevo hanno bruciato migliaia di donne. Hanno creato una finzione, la finzione del diavolo. Il diavolo non esiste. Dio non esiste! Ma le persone hanno vissuto nell’inconsapevolezza; viene detto loro di credere in tutto ciò che i capi, i cosiddetti santi continuano ad affermare. Se non ci credi soffrirai all’inferno; se credi sarai ricompensato. L’intelligenza è stata distrutta. Sono stati tenuti in uno stato di ritardo mentale. Altrimenti sarebbe stato impossibile bruciare migliaia di donne vive per una ragione stranissima, e cioè che queste donne hanno rapporti sessuali con il demonio. Adesso nessuno ha rapporti sessuali con il demonio. Solo nel medioevo, di colpo, il diavolo prese a interessarsi tanto delle donne, e inoltre solo in Europa…! Nessuno si è mai preoccupato se esistesse davvero un diavolo. Era solo una parola; nessuno ha mai visto il diavolo. Se avessero torturato quelle donne per far loro confessare che avevano rapporti sessuali con dio, avrebbero confessato anche quello! C’è un limite alla sofferenza che si può sopportare. Delle semplici parole… ma perché ci sono persone che hanno goduto nell’uccidere, nel far soffrire, nel torturare? Perché sono anche loro infelici… molto infelici, molto scontente. Non sopportano di vedere qualcun altro estatico, gioioso. Vogliono che tutti soffrano ciò che stanno soffrendo loro. La moralità è stata un buon espediente per torturare le persone: non hai bisogno di torturarle tu, si torturano da sole. Persino far l’amore con la moglie diventa un peccato. Non parlano nemmeno di far l’amore con la moglie di qualcun altro, il sesso è peccato; e tutto ciò che è collegato al sesso diventa un peccato. Ma il sesso è una cosa naturale, non c’è modo di evitarlo. Così poni la persona di fronte a un dilemma: imprimi nella sua mente l’idea che il sesso è immorale, e le dai una natura che è sensuale e sessuale. Tutte le religioni hanno giocato con le parole, e non hanno permesso alla gente di essere abbastanza intelligente da riuscire a vedere attraverso le parole. Hanno creato una giungla di parole e teologie e dogmi e credi e culti. E la povera umanità non può che trasportare questo fardello in nome della moralità. Voglio dirti di non preoccuparti della moralità. L’unico interesse di un sincero ricercatore è la coscienza, una maggiore consapevolezza. La tua consapevolezza si prenderà cura di tutti i tuoi atti. Senza alcuno sforzo, i tuoi atti diventeranno morali; fioriranno intorno a te, proprio come fiori, senza dover fare nulla, senza sforzo. La moralità non è che lo stile di vita di un uomo cosciente.